Il Disturbo della condotta è una categoria psichiatrica nella quale sono compresi modelli di comportamento caratterizzati da una condotta continuata di violazione di norme sociali e dei diritti altrui.
I sintomi possono variare dall’aggressione fisica o verbale, alla crudeltà verso cose o persone, al comportamento distruttivo, alla mendacia, alla dispersione scolastica, al vandalismo e al furto. Il disturbo della condotta è uno dei più frequenti problemi riscontrati in salute mentale perché gli aggressori non solo infliggono gravi danni agli altri ma rischiano più degli altri di essere condotti in arresto, di cadere in depressione, di fare abuso di sostanze ed, infine, di tendere al suicidio. Non si tratta di una singola entità medica ma coinvolge varie forme di comportamento deviante. Dopo i 18 anni, il disturbo della condotta può sfociare in un disturbo della personalità antisociale, che rientra nella psicopatia. Il disturbo della condotta depressiva, invece, è una combinazione tra il disturbo della condotta e il disturbo della personalità con sintomi emergenti quali apatia, deficit di autostima, insonnia e appetito discontinuo.
In un modo o nell’altro, molti giovani fanno cose che hanno effetti distruttivi su se stessi o su altri. Ogni ragazzo ha un proprio metodo di fronteggiamento, sebbene solo alcuni di tali metodi hanno conseguenze nefaste. Così come il comportamento è indicativo di un disturbo della condotta, tanto il disturbo è comune tra i giovani. Almeno il 50% di genitori con figli di un’etàcompresa tra i 3 ed i 6 anni, hanno riferito determinati comportamenti da parte loro, anche se il trend è in diminuzione. Coloro che persistono nella propria condotta deviante sono probabili candidati per un servizio di consulenza psicologica. Si stima che almeno il 5% di giovani mostrano gravi problemi della condotta, essendo descritti come impulsivi, iperattivi, aggressivi e coinvolti in condotte devianti. Le motivazioni spaziano da tare ereditarie e/o caratteriali, genitori irresponsivi e ambiente sociale dove la violenza è all’ordine del giorno. A fronte dei considerevoli interventi posti in essere dalle istituzioni pubbliche per prevenire e curare tali disturbi, c’è un vuoto di consenso su quali metodi effettivamente promuovere.
Una delle conseguenze del disturbo della condotta è la delinquenza minorile che si riferisce ad una serie di comportamenti tesi a violare la legge e ad assumere pattern devianti, un concetto più ampio che spazia dal vandalismo al delitto. Seguendo le statistiche americane, otto giovani su dieci vanno a delinquere. Negli ultimi due decenni, comunque, c’è stato un trend crescente di reati compiuti da femmine. La delinquenza minorile è stata rilevata in diverse culture quali minoranze etniche e sub culture devianti in proporzione a tutta la popolazione, come suggeriscono alcuni fattori quali l’eredità, i condizionamenti sociali e le esperienze familiari traumatiche.
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