Il disturbo specifico del linguaggio (DSL) è un disturbo evolutivo del linguaggio, detto “specifico” in quanto non è collegato o causato da altri disturbi evolutivi del bambino, come ad esempio ritardo mentale o perdita dell’udito. Fa parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici.
I correnti sistemi di classificazione internazionali (ICD-10) definiscono il Disturbo Specifico del Linguaggio “una condizione in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali”.
I Disturbi Specifici del linguaggio sono spesso associati a difficoltà di coordinazione motoria, di funzionamento cognitivo, e a disturbi dell’attenzione. Un fattore importante è il deficit della memoria di lavoro fonologica, che tuttavia non sembra essere la causa di tutti i DSL. Alcuni studi ritengono che fattori importanti siano quelli genetici e quelli ambientali.
Il DSL colpisce circa il 6-8% della popolazione mondiale, con un rapporto 2:1 tra maschi e femmine, e colpisce spesso entrambi i membri di una coppia di gemelli monozigoti. Spesso il DSL è ereditario. Alcuni casi sembrano collegati con i geni FOXP2 e USP10. Vi si associano problematiche motorie e Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).
Vi sono 3 tipi di disfasie: della comprensione, della produzione e dell’articolazione.
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