Enuresi, dal greco, significa propriamente “urinare dentro”, sottinteso “nel letto”. Nonostante questo, viene sempre citato come “enuresi notturna”, sebbene il termine non venga utilizzato per altri tipi di incontinenza.
L’enuresi è il volontario o involontario rilascio ripetuto di urina nei vestiti o a letto in una fase di sviluppo in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito.
La maggior parte dei bambini raggiunge il controllo degli sfinteri di giorno e di notte all’età di 5 anni.
Può essere primitiva (non c’è raggiungimento del controllo degli sfinteri) o secondaria (regressiva), ma circa il 90% dei bambini ha un problema di tipo primario.
L’enuresi secondaria viene diagnostica tra i 5 e gli 8 anni.
Viene diagnosticata un’enuresi quando si ha il rilascio di urina due volte alla settimana fino a tre mesi di seguito.
L’enuresi comporta tanto nel bambino quanto nell’adolescente una discreta limitazione dei momenti sociali portando in alcuni casi all’isolamento causato dal rifiuto di attività che implicano l’uscita ed il pernotto fuori dall’ambiente familiare. La sofferenza psicologica è strettamente legata al senso di vergogna provato a causa del comportamento derisorio dei coetanei e talvolta dal disgusto e dall’incomprensione di chi si prende cura del bambino. La nascita di un fratello, l’inizio della vita scolastica, il manifestarsi di conflitti nella coppia genitoriale o la mancata o tardiva educazione al controllo degli sfinteri possono essere cause attribuibili all’enuresi.
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