Il tabagismo è l’abitudine o dipendenza dal fumo di tabacco.
Il fumo di tabacco, oltre ai consueti componenti derivanti da combustione incompleta (fumo), contiene nicotina, un alcaloide stimolante che può illudere il fumatore di ottenere un miglioramento temporaneo della memoria, dell’umore e della velocità di riflessi, ma genera anche una forte dipendenza chimica, sia fisica sia psicologica. Quest’ultima è responsabile di una ben nota sindrome astinenziale caratterizzata da un aumento dei livelli di ansia, stress, depressione e da peggioramento dell’umore e della memoria.
La nicotina, come tutti gli stimolanti, può anche aumentare l’ansia, la difficoltà nel riposo e i disturbi al sistema metabolico. Il fumo è uno dei maggiori fattori che contribuiscono a provocare problemi di salute, specialmente il carcinoma del polmone, l’enfisema e le malattie cardiovascolari. Molti Paesi regolano o limitano la vendita di tabacco e nella pubblicità dello stesso, quando permessa, e nelle confezioni è richiesto l’inserimento di avvisi riguardo ai rischi connessi al consumo. In molti Stati è vietato il fumo nella maggior parte o nella totalità dei luoghi pubblici.
Dagli anni 60 fino ad oggi si é constatato un calo di diffusione del fumo fra i maschi adulti, ma contemporaneamente é aumentato l’uso di tabacco fra le donne ed i giovani. Un altro dato preoccupante é che l’abitudine al fumo compare in età sempre più precoce. Nel periodo adolescenziale il giovane é spinto a ricercare un ruolo che gli consenta un’affermazione all’interno del gruppo in cui desidera far parte. La sigaretta viene vista come veicolante un messaggio alla società, al gruppo dei coetanei ed anche a se stessi per confermare il proprio ingresso nel mondo degli adulti.
L’iniziazione al mondo degli adulti avviene anche tramite una serie di rituali e quindi offrire, chiedere, accendere e fumare una sigaretta può diventare un pretesto di complicità con i grandi o comunque fa sentire grande il ragazzo. Generalmente l’attività del fumo può soddisfare due necessità importanti ma contraddittorie quali: la necessità di autonomia e di ribellione nei confronti dei grandi ed il bisogno di identificarsi con gli adulti e di sentirsi già tali.
Anche se sembrano leggermente superate le immagini dell’uomo fumatore “macho” e della donna fumatrice sofisticata, resta il fatto che lo spirito di emulazione é sempre molto intenso e quindi se in famiglia un genitore o un fratello più grande é un fumatore diventa molto più probabile che il giovane si avvicini alla sigaretta. Da non sottovalutare l’immagine pubblicitaria o cinematografica che elevano la sigaretta al complemento dell’uomo sano, sportivo e disinvolto e della donna affascinante ed elegante. Quindi il ragazzo tenderà a nascondere o comunque a trasformare dietro alla sigaretta l’immagine che ha realmente di sé, mettendo in mostra l’immagine ideale che gli altri vorrebbero avessero di lui. Quindi quanto più si ha un’immagine riduttiva di sé tanto più si é incentivati a incominciare di fumare.
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