Coronavirus e Fame Nervosa
Una delle difficoltà con cui ci troviamo faccia a faccia nello stare sempre a casa è il mangiare troppo: Il Coronavirus e la fame nervosa.
Il fenomeno della fame nervosa è molto diffuso, non è percepito solo da chi ha disturbi alimentari conclamati, ma da moltissime persone che, come riporta un sito di psicologia americano, fanno fatica a non abbuffarsi. Sembra Natale, quando si mangiano cibi cucinati a casa, quando si cucina tanto, quando i negozi sono chiusi e il cucinare, preparare dolci ed altro diventa un modo di distrarsi. Peccato che a Natale tutto questo dura un giorno mentre il periodo di isolamento dovuto al Coronavirus che stiamo vivendo ha purtroppo tempi molto più lunghi.
La situazione attuale
Del resto siamo nel mezzo di una crisi sanitaria sociale ed economica molto complessa a causa della pandemia di Coronavirus che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Le abitudini di moltissimi di noi sono cambiate drasticamente nel giro di meno di trenta giorni ed anche le abitudini alimentari hanno subito una vera e propria rivoluzione.
Ma per quale motivo stare a casa può indurci a mangiare eccessivamente? Cerchiamo di capire perché davanti ad una situazione difficile tendiamo a mangiare di più. Cosa vuol dire da un punto di vista psicologico?
Che legame c’è tra l’ansia e lo stress causati dal Coronavirus e la fame nervosa?
Umore e fame
La risposta più immediata a questa domanda è sicuramente l’ansia: siamo tutti molto in ansia per quello che sta accadendo intorno a noi. A causa del Coronavirus temiamo per la nostra salute, per il lavoro, per il fatto di dover stare reclusi. Le preoccupazioni sono molte e questo incide profondamente ed inevitabilmente sul nostro umore che deve faticosamente adattarsi alla nuova situazione e al senso di incertezza.
L’umore risente sicuramente moltissimo anche dell’isolamento che la situazione impone: molte persone vivono forme di isolamento perché sono positive al virus, perchè costrette in isolamento nella propria abitazione insieme alla propria famiglia o da sole se non possono raggiungere parenti.
Sappiamo da studi condotti su persone che sono state in isolamento e quarantena che i disturbi dell’umore e i disturbi alimentari acquistano forza nell’isolamento, inoltre i pensieri negativi si intensificano molto quando siamo soli. Le persone hanno bisogno di relazioni sociali e di scambi per avere una vita affettiva soddisfacente e quando questo non avviene le reazioni possibili sono di tipo ansioso o depressivo.
Mangiare in questo contesto emotivo diventa una vera e propria compensazione affettiva. Insomma controllare la fame nervosa in questo periodo è uno sforzo che dobbiamo fare perché perdere il controllo sul cibo, abituarci a mangiare troppo, è un vero e proprio pericolo per la nostra salute fisica e psicologica.
Troppe notizie ci fanno male
Sicuramente mantenere il controllo su quanto compriamo, cuciniamo e mangiamo è molto difficile anche perché ogni giorno vediamo, attraverso i media e personalmente ogni volta che andiamo a fare la spesa, file interminabili davanti ai supermercati, scaffali vuoti e generi alimentari che vengono presi d’assalto.
Queste immagini ci inducono a comprare pensando così di metterci a riparo dall’eventualità di rimanere senza cibo. Del resto scorrono ancora freschi, nella memoria storica di molti di noi, i ricordi dei racconti dei nostri nonni e dei nostri genitori sulla fame subita durante la guerra. Inoltre i governi di tutti i paesi, dal canto loro, ribadiscono che questa pandemia è di fatto una guerra.
Instabilità e Ansia: il Coronavirus e la Fame Nervosa
Il denominatore comune di tutte queste situazioni è sicuramente l’instabilità e l’ansia, ma non possiamo dimenticare che la relazione che ognuno di noi ha con il cibo è qualcosa di molto profondo che affonda le sue radici nella nostra infanzia e che subisce dei cambiamenti durante tutto il corso della nostra vita.
In una situazione di tale preoccupazione risulta più che comprensibile che il nostro rapporto con il cibo (fonte di rassicurazione primaria) subisca un’alterazione.
Ma come possiamo allora gestire questa tendenza? Come possiamo controllare il modo e la quantità di cibo che mangiamo?
Sette cose che possiamo fare per mangiare meno
Molti, sui social media, offrono consigli sul come tenersi occupati durante questo periodo possa essere un antidoto al mangiare. Spesso però questo concetto accresce i sensi di colpa perché, quando non ci sentiamo produttivi come dovremmo, il nostro umore tracolla. Insomma riempirsi di attività cadenzate non è facile in un momento come questo.
Ci sono però delle piccole cose che possono aiutare:
- La lettura. Un recente studio dimostra come leggere sia un’attività che svaga, appaga fornendo un senso di crescita personale. Percepiamo la lettura come un’attività positiva.
- Limitare l’assunzione di notizie. Il bombardamento di notizie a cui siamo sottoposti da tutti i media è molto pesante e incide profondamente sull’ansia. È importante rimanere informati ma rimanere incollati ai nostri telefoni o le TV può avere un effetto dannoso facendoci sentire ancora meno in controllo della nostra vita.
- Mettersi in contatto con le persone. Usare meno il telefono per inviare messaggi per prediligere invece le telefonate o skype perché sentire la voce degli altri ci fa sentire più connessi. In questo momento trascorrere del tempo parlando al telefono ci fa bene.
- Darsi un tempo per l’uso dei social media. Evitare di connettersi per troppo tempo o per troppe volte perché questo genera in noi passività e ci distoglie dallo svolgimento di altre attività. Soprattutto la sera, bisogna mettere via il telefono e fare altro, altrimenti si rischia di rimanere impantanati su Facebook o Istagram: meglio vedere un film.
- Concederci il riposo. Ebbene si! Possiamo riposarci un po! E’ giusto, ci fa bene e lo dobbiamo accettare.
- Darsi alla cucina. Se decidiamo di darci alla cucina, cuciniamo una sola pietanza, magari in modo molto accurato e raffinato evitando di mettere su il pranzo di Natale ad ogni pasto. Cucinare una sola pietanza ci fa inevitabilmente mangiare meno.
- Evitiamo di litigare con il nostro partner o con i figli. Potrebbe sembrare poco inerente al tema che stiamo trattando ma non lo è. E’ noto infatti che uno stato emotivo vicino alla rabbia induce a compensare attraverso il cibo.
Stato Emotivo e Metabolismo
Comunque al di là dei piccoli stratagemmi che possiamo mettere in atto, una cosa è sicura e la dobbiamo accettare: lo stato emotivo con cui ci mettiamo a tavola determina tantissime cose, tra cui il metabolismo.
Sono molti gli studi che hanno dimostrato come il rapporto che abbiamo con il cibo determina aspetti fisiologici. Il senso di colpa o la paura di mangiato troppo rappresentano fattori di stress che prolungano la digestione e rallentano il metabolismo.
In questo periodo in cui tutti temiamo di contrarre il Coronavirus cerchiamo almeno di sederci a tavola rilassati e di buon umore: questo ci aiuterà anche a controllarci e a combattere la fame nervosa.